TRAVEL, VIAGGIA, SOGNA, VIVI! Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina. (Agostino d’Ippona)

#blog sul mio #salento

Innamoratevi del mare di Puglia dall’Adriatico allo Ionio.

Visitate il Salento, immergitevi nella natura incontaminata e gelosamente conservata.

Sceglete una vacanza lenta, all’insegna del relax e del benessere, o una vacanza attiva, da dedicare allo sport e allo svago, immersi nella natura.

Qualsiasi cosa voi cercate qui in #SALENTO, la trovate: cultura, buon cibo, monumenti, avventura, divertimento, bella gente ed il mare di una bellezza impareggiabile.

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#COSAFAREINSALENTO

Premesso che ogni terra ha i suoi gioielli e che ogni luogo meriterebbe di essere esplorato e vissuto in ogni sua minima bellezza, sappiamo quanto sempre più spesso ci si debba adeguare e ritagliare spazi di tempo per vacanze flash, accontentandosi di pochi giorni per staccare la spina e rallentare i ritmi di ogni giorno.
Considerando che c’è chi ha in programma un viaggio veloce nel Salento, abbiamo pensato che stilare una sorta di guida possa aiutare a creare un mini itinerario e, soprattutto, possa tornare utile a tutti coloro che non hanno a disposizione che pochi giorni per visitare questa parte di Puglia.

Quattro giorni possono sembrare nulla e possono essere tanti, dipende dai punti di vista, quel che conta, come sempre, è il modo in cui vengono vissuti e noi proveremo a ottimizzare i tempi per farvi sfruttare ben bene questi quattro giorni in modo da poter creare ricordi indimenticabili.

Giorno 1

Una veduta del Duomo di Lecce

Arrivare in Salento significa non poter prescindere da un passaggio alla scoperta di Lecce.

Chi viaggia in treno sa che il fascino, lo stupore, la bellezza di questa terra cominciano a dipanarsi già con l’annuncio agli altoparlanti della stazione, quando la voce avvisa che si è a “fine corsa treno”.

La città di Lecce oltrettutto è collegata bene con tutte le altre località salentine, per cui può essere una buona idea prendere un albergo, un B&B o altre strutture qui per poi muoversi agevolmente nella penisola.

Siamo a sud, signori, ma molto a sud. Supponiamo decidiate di venire in estate e che quindi abbiate una valigia leggera, un paio di sandali comodi ai piedi, un cappello a tesa larga a proteggervi dal sole. Avanzate verso il centro della città barocca, lasciatevi avvolgere dal calore della sua gente, dallo spirito di accoglienza e ospitalità che sembra permeare la cittadina e i suoi abitanti.

Dedicare un giorno intero e addentrarsi per le vie di Lecce significa essere catapultati in una realtà fatta di luce viva e intensa che si riflette sul selciato che caratterizza i vicoli, sulla pietra calcarea e bianca (la pietra leccese) che, mattone dopo mattone, ha dato origine a strutture come Palazzo dei Celestini, o alla facciata della Chiesa di Santacroce, o al Duomo stesso, tutte meraviglie da appuntare in agenda e da visitare.

Addentrarsi dentro Lecce significa ritrovarsi in Piazza Sant’Oronzo, affacciarsi sull’arena del meraviglioso anfiteatro romano, e al tempo stesso stupirsi per la commistione di profumi che si disciolgono nell’aria: profumo di pane fresco, di “pizzi” appena sfornati (le pucce dei leccesi, condite in modo differente, a scelta tra olive, cipolle, capperi…), di caffè appena macinato e servito in tazzine fumanti o nella versione prettamente estiva di cui i leccesi vanno fieri, ossia con un goccio di latte di mandorla e ghiaccio visita #anfiteatroromano

Dopo una pausa relax, è possibile visitare il Castello Carlo V, i cui spazi, ampi e ariosi, sono quasi sempre adibiti a mostre, o danno luce a eventi culturali frizzanti e interessanti. Da lì, ci si può muovere e andare in avanscoperta di localini in cui prendere un aperitivo, o programmare una cena romantica e tranquilla in uno dei tanti ristoranti che ci sono in città.

Sempre per il fatto che si ha poco tempo a disposizione, può essere utile scegliere uno dei due versanti, ionico e adriatico e da lì seguire un itinerario ben preciso, in modo da non lasciarsi scappare nulla.

Ciò non toglie, che volendo, si possa anche decidere di fare la spola tra un versante e l’altro, decidendo, magari, di puntare su Gallipoli e di spostarsi il giorno dopo a Otranto. Quello che suggeriamo noi è di effettuare una scelta in modo da avere più opportunità di vivere senza fretta le giornate e di godere di ogni singola località in toto.

Il Salento, infatti, disloca le sue meraviglie in modo un pochino contorto, e muoversi, soprattutto in estate e col caos del periodo di punta come è quello dell’alta stagione, può risultare poco agevole.

Versante Adriatico

Giorno 2

Uno scorcio di Otranto

Cominciamo con Otranto, una delle punte di diamante della penisola salentina, il punto geografico più a est dell’intera penisola italiana, un gioiello che vale la pena di essere vissuto e visitato.

Nota per i suoi vicoli, punteggiati da botteghe dal sapore retrò, in cui sono esposti in bella vista oggetti di artigianato unico e pezzi introvabili, Otranto offre ai propri turisti una serie di servizi efficienti e all’avanguardia, che non possono che rendere la vacanza piacevole e rilassante.

Tra ristorantini e cocktail bar che affacciano direttamente sui bastioni della città, è bello avventurarsi alla ricerca di qualche souvenir, o lanciarsi nello shopping più sfrenato: nessuno è mai andato via dalla città senza aver acquistato almeno un paio di sandali in cuoio artigianale, una borsetta, un bikini all’uncinetto, e state certi che anche voi non potrete resistere alla tentazione.

Nel punto più alto della città, ancora, è possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, il suo interno di grande impatto scenico con il mosaico pavimentale e la cappella dedicata ai martiri di Otranto, in cui sono conservate le ossa di coloro che morirono nel massacro
Baia dei Turchi

Quando si parla di Otranto, ancora, si deve per forza immergersi e fare un bagno in una delle più belle spiagge dell’intero Salento, la Baia dei Turchi, un luogo paradisiaco e meta ambitissima.

Di per sè anche solo il fascino dell’approdo storico offre un motivo valido per raggiungere questa spiaggia, che prende il nome dalla popolazione turca che sbarcò nella baia e assediò la città nel 1480, ma ancora oggi è lo scenario che si spalanca dinanzi agli ignari visitatori a non poter essere reso a parole: una distesa d’acqua dalle sfumature turchesi più disparate, a cui si arriva tramite un sentiero che si districa tra pini e vegetazione rigogliosa, orlata da un’arena di sabbia bianchissima e sottile. Intorno silenzio un insistente senso di pace e riconciliazione con il mondo.

Cava di bauxite

Tra i luoghi da visitare, perchè suggestivi e particolari, c’è da annoverare sicuramente la cava di bauxite, nei pressi della Baia delle Orte.

La cava, dismessa ormai sin dalla fine degli anni Settanta a causa degli elevati costi estrattivi, offre uno scenario insolito per via dei forti contrasti cromatici, in cui il verde acceso delle acque del laghetto si scontra con un color ruggine intenso, alleggerito dalle varie piante palustri che circondano la cava. Se, in particolare, siete amanti delle fotografie, questo luogo offre una luce perfetta per scatti da veri professionisti.

Giorno 3

Dettaglio spiaggia di San Foca

Da Otranto ci spostiamo verso San Foca, altra tappa obbligata del versante Adriatico che consente di visitare luoghi e ammirarne la bellezza senza tempo. Tra le soste consigliate a chi giunge a San Foca per la prima volta, c’è Roca vecchia, sede di scavi archeologici di un certo spessore, con meraviglie come le rovine del castello a picco sul mare, un santuario del XVII secolo e la rinomata Grotta della poesia, una piscina naturale attorno a cui aleggia una leggenda densa di romanticismo.

Si narra, infatti, che la grotta fosse frequentata da una splendida fanciulla, una principessa che innamorata di quel lembo di costa, amava immergersi nelle sue acque. Quando la notizia giunse all’orecchio di diversi cantori e poeti, questi si recarono sul luogo per comporre versi dedicati alla bellezza della donna, da qui il nome della grotta. In realtà, secondo altri, il nome avrebbe origine dal termine greco “posia”, che sta a indicare una sorgente d’acqua dolce, ma poco importa in fondo.

Quel che conta è che la grotta è la testimonianza imponente della forza e dell’impeto del mare che l’ha scavata e modificata e che, nonostante il passare del tempo, resta una delle mete più suggestive e più ammirate del Salento.

poesia
La Grotta della Poesia

Se siete amanti dello sport e del kitesurf, in particolare, questo tratto di costa offre un punto ideale per praticarlo. Il Lido Buenaventura è una spiaggia perfetta sia per chi voglia cimentarsi nel kite, sia per chi, al contrario, voglia spalmarsi su un lettino, cocktail in mano, a godersi il sole.

Avete presente quelle spiagge da sogno che si vedono in tv e che sembrano lontane migliaia di kilometri da noi e dai nostri portafogli? Ecco, il Lido Buenaventura accoglie i turisti e li avvolge con un’atmosfera leggera, fatta di tende di lino bianchissime che svolazzano al vento e un porticato in cui trovare riparo dal caldo e dall’afa. E se vi viene fame, tra un tuffo e una tintarella, potete soddisfare il palato assaggiando un panino o una frisella con il pomodoro e il basilico, vere leccornie freschissime.

Arrivati a sera, c’è una cosa che non potete esimervi dal fare, ossia sedere in una delle tante trattorie che trovate sul lungomare e gustare un piatto di frutti di mare crudi, con una spruzzata di limone e accompagnati da un bicchiere di vino bianco ghiacciato. Come aperitivo potete farvi servire un vassoietto di ricci, se gradite, e se non siete ancora sazi dopo tutte queste prelibatezze, potete far seguire fritture di paranza, o primi e secondi piatti sempre a base di pesce. Non ve ne pentirete.

Giorno 4

Le Due Sorelle

Come ultima tappa, ma non per questo meno bella o interessante, c’è Torre dell’Orso, nota anch’essa per le sue coste meravigliose e per le spiagge caraibiche.

Tra le tante attrazioni che offre la marina, ci sono gli imponenti faraglioni delle Due Sorelle, due costoni di roccia che sembrano emergere dal mare, affiancati, vicini, spuntoni attorno a cui i locali hanno costruito leggende e storie poetiche quanto tristi.

Nello specifico chiunque giunga a visitare i due faraglioni scoprirà che altro non sono che i corpi pietrificati di due sorelle che spinte dalla calura intensa si recarono in quel pezzo di spiaggia. Una delle due, sporgendosi troppo cadde in acqua e le sue urla giunsero sino all’altra donna che, nel tentativo di salvare e strappare alla corrente la sorella, cadde a sua volta. Il mare ebbe pietà di quelle due giovani vite e rese loro omaggio con i due grandi faraglioni, che ancora oggi sembrano cercarsi in un perenne abbraccio senza mai riuscirsi a sfiorare.

Se siete amanti della natura, tutto questo tratto di costa non potrà che darvi continue emozioni, ma in particolare potrete anche spostarvi di qualche kilometro per giungere verso l’oasi protetta delle Cesine, oltre seicento ettari di natura incontaminata, in cui potersi immergere, con rispetto e attenzione, per ammirare specie di animali insolite. Dopo neanche un kilometro, è possibile, ancora, visitare la masseria delle Cesine, un luogo ricco di storia tutta da scoprire.

Dettaglio della flora della riserva delle Cesine

Il bello del visitare la costa adriatica in così pochi giorni è che non ci si annoia mai e che se si ha la possibilità di spostarsi in auto il fatto di avere così tanti paesini, tutti in fila, offre vasta scelta sulle cose da vedere e da fare.

In estate, se ci si addentra nell’entroterra, ci si può ritrovare nella Grecìa e nei suoi borghi densi di fascino e storia, tra centri storici in cui il tempo sembra quasi essersi fermato. Se avete deciso di scappare in agosto per vivere quattro giorni di full immersion salentina, controllate che siano i giorni giusti per non perdere la sagra della municeddha di Cannole.

La municeddha, la lumachina di terra per cui la città di Cannole è famosa, può destare un po’ di rimbrezzo o reticenza, ma non fermatevi alle apparenze: assaggiatela arrostita alla brace, soffritta con la cipolla, al sugo, scoprirete che è un trionfo di gusto e bontà. E se comunque non dovesse piacervi, la sagra offre la possibilità di gustare tante altre prelibatezze, dalla carne arrosto, ai panini con i wurstel o dolci tipici come il croccante o cupeta, una cascata di mandorle caramellate aromatizzate, da provare.

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RUBRICA Consigli ai vacanzieri cosa fare in #Salento prima parte:

Porto Cesareo è al centro di tutto quel che possiate desiderate…

#PORTOCESAREO Innanzitutto, vorrei fare un appello affinché chiunque lo voglia può contribuire ad ampliare questa rubrica mandando foto consigli ecc. con un messaggio via facebook.

ARRIVARE IN SALENTO consigliatissima l’auto se andrete in macchina, mettetevi il cuore in pace. Lo dico con simpatia: se al nord si vive troppo freneticamente, al sud prevale la calma. Pertanto, guidando capita di doversi ricordare di questa condizione nel momento in cui ci si impegna in slalom tra macchine posteggiate più o meno liberamente, ciclisti in mezzo alla carreggiata e passanti disinvolti nel traversare la strada. Ma la cosa che vi colpirà di più sono le Ape car, numerosissime in zona, che rallentano il traffico andando a 20 kmh, oppure che sbucano fuori dai numerosi attraversamenti poderali che portano alle campagne dove questi intrepidi
guidatori vanno quotidianamente a lavorare nonostante siano pensionati.

Proprio per questo traffico, se vi muovete in macchina (indispensabile per girare un po’ tra le bellezze salentine) sconsiglierei personalmente di cercare un alloggio troppo vicino al centro perché la zona è molto trafficata, di giorno e ancor più di notte ed i posti auto sono pochi e per la maggior parte a pagamento. Per evitare quindi lo stress di lunghe code per raggiungere l’alloggio in centro ed il dover ripetere, in vacanza, la noiosa routine di cercare un parcheggio vicino casa, alla quale chi vive nelle grandi città é costretto – il primo consiglio che in questa rubrica si intende dare è quello di trovare un abitazione fuori dal centro di Porto Cesareo. I quartieri più tranquilli e funzionali ad una vacanza comoda per visitare la zona ed al tempo stesso rilassante sono Il Poggio, la Strea, Club azzurro.
Il lungomare ed il centro del paese sono pieni di negozi, bar, ristoranti ed in estate vi sono eventi e spettacoli quasi tutte le sere. Di giorni vi segnalo alcune attrattive: esiste l’opportunità di fare il giro in barca, immergendosi nel porto (dove giacciono 8 colonne romane, di marmo, perse forse in un naufragio) e girando per alcuni luoghi caratteristici;

si possono noleggiare barchette con cui andare a visitare le isole che sono di fronte alla cittadina, molto vicine oppure, come accennato, si può pensare di girare in macchina, lungo la costa molto diversa da nord a sud.

A nord, qualche chilometro oltre Torre Lapillo, i lidi sono assolutamente bellissimi, fatti di sabbia bianca, incorniciati dalle dune altissime, e il mare è trasparente con tonalità a volte turchesi simile a quello che vediamo nelle fotografie dei #Caraibi o delle #Maldive.

La zona più selvaggia si trova tra Punta Grossa e Punta Prosciutto; sono diversi i lidi attrezzati tra le quali potrete scegliere. Accanto ad ogni lido ci sono sempre le spiagge libere. Tra i più famosi stabilimenti balneari si possono citare: #TOGOBAY, # SAMANÀ #LIDODEGLIANGELI. I prezzi oscillano da 5 euro ai 20 euro al giorno un ombrellone e due lettini a secondo del periodo di bassa o alta stagione. La maggior parte di questi lidi ha degli ombrelloni ornati da fronde di palma assolutamente caratteristici che rimandano a paesaggi esotici.

Per arrivarci bisogna seguire la litoranea verso nord, passare Torre Lapillo, e continuare per quattro o cinque chilometri.

Se invece amate le spiagge frequentare, la musica sul mare e vi accontentate (per cosi dire) di dune di sabbia un po’ più basse e di um mare cristallino che degrada lentamente – allora la zona subito fuori #PORTOCESAREO fino a #TORRELAPILLO è quella che fa per voi. Qui trovere lidi molto famosi come #ledune #bacinogrande#orangesun #bahjadelsol

In alternativa, scendete verso sud, sempre sulla litoranea. In una ventina di chilometri, la costa inizia ad alzarsi, diventando rocciosa. Non perdete, se vi piace il genere, una giornata a Porto Selvaggio: una decina di minuti di camminata vi porteranno in una baia di acqua limpida, con sorgenti di acqua naturale che sgorgano in mare, facendo sì che mentre si nuota la temperatura dell’acqua cambi continuamente, dal caldo al freddo e viceversa. Bellissimo.

 

to be continued..

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